uomo e donna al mare che sulla sdraia guardano il mareStaccare la spina è un’espressione metaforica figlia dei tempi moderni: se ci riflettiamo, storicamente è da poco che la civiltà usa la corrente elettrica (grazie allo scienziato Nikola Tesla, cogliamo l’occasione per ricordarcelo), e corrisponde perfettamente a una delle caratteristiche della civiltà moderna in cui stiamo vivendo: facilità con la quale la nostra vita viene invasa dalla routine e diventa una specie della catena di montaggio, alienante esattamente quanto il lavoro nelle catene di montaggio industriali.

Viviamo nelle nostre zone di comfort fatte di giornate tutte uguali, in corsa perenne che ha perlopiù l’unico scopo di continuare a mantenere lo standard della stessa zona di comfort (qualsiasi esso sia: fatto di comodità ed agi o di abitudini distruttive).

In tutto questo, spesso ci dimentichiamo di riflettere se quello che facciamo sia quello che davvero vogliamo, quale sia il senso per noi delle esperienze che viviamo quotidianamente o se siamo felici o meno.

Come ad alcuni dispositivi che restano sempre attaccati alla corrente (la solita modalità di attività) fa bene ogni tanto staccare la spina o premere il tasto OFF per fare degli aggiornamenti e resettare il sistema, così fa bene a noi umani “staccare la spina” e sospendere le solite attività per aggiornarci su come va la nostra vita (da quella privata a quella lavorativa) e resettare il nostro sistema.

La vita di ciascuno di noi è di fatto un sistema a sé, con gli schemi mentali che guidano le nostre scelte e i comportamenti, creano il nostro mondo così come appare a noi e agli altri.

Ebbene, questi schemi vanno ogni tanto rivisti, e come in ogni rivisitazione qualcosa va eliminato, qualcosa introdotto e qualcosa cambiato.

A volte ce ne accorgiamo che qualcosa si è rotto, e questo di solito crea il dispiacere e senso di perdita…ma la buona notizia è che quando uno schema si rompe emergono i nuovi mondi. Il cambiamento.

Sì, lo so che l’idea del cambiamento, del nuovo, appena dopo un’iniziale eccitazione, spaventa. Ma ricordiamoci che il cambiamento è l’unica cosa inevitabile nella vita (la morte compresa, in quanto solo uno dei cambiamenti, l’ultimo); la questione è solo nello scegliere se cambiare in meglio o in peggio (qui mi preme sottolineare che spesso lo status quo in realtà sia un lento cambiamento in peggio).

Ora, tra pilotare i cambiamenti della nostra vita o subirli, quale opzione scegliere?

A questo punto il libero arbitrio si esprime al massimo, e ci può conferire un senso di potere o di impotenza, a seconda di come lo usiamo.

Il tempo delle vacanze è ideale per “staccare la spina” e prendersi del tempo di immergersi nella quotidianità diversa dalla routine e osservare cosa succede in noi.

Permettere che accada un cambiamento interiore, stimolato da quello esteriore – che non deve essere necessariamente un luogo diverso: può essere semplicemente un ritmo di vita diverso nello stesso luogo, compresa la stessa casa, o un contatto con le persone diverse, o un momento di introdurre consapevolmente qualche abitudine nuova.

A volte ci accorgiamo che abbiamo bisogno di trovare un nuovo equilibrio tra il tempo che dedichiamo al lavoro e il tempo libero che abbiamo a disposizione, che magari fino a quel momento ci sembrava un aspetto irrilevante.

A volte ci accorgiamo che stiamo rimandando di prendere una decisione importante e la nostra indecisione si trasforma in ansia dilagante.

A volte ci accorgiamo che abbiamo sviluppato una vera e propria dipendenza dai mezzi tecnologici e invece di usarli con padronanza ci stiamo facendo schiavizzare, e allora possiamo optare per un periodo di disintossicazione e riacquistare la sicurezza in se stessi di cavarcela nella vita anche senza la connessione 24h.

A volte ci accorgiamo che per il nostro corpo sia arrivato il momento di dedicare più tempo al riposo.

O al divertimento o a qualche attività che ci piace ma rimandiamo sempre di introdurla nella nostra quotidianità temendo che ci rubi il tempo all’efficienza lavorativa e dimenticando che ci possa nutrire e renderci in questo modo più produttivi in meno tempo.

Solo quando la mente si libera dalle pressioni, dall’eccesso di routine o di lavoro, riesce a creare liberamente.

A volte ci accorgiamo semplicemente di avere la casa piena di oggetti inutili e decidiamo di “decomprimere” lo spazio buttando via un po’ di roba, agevolando così a livello inconscio la decompressione della mente dalle convinzioni o schemi mentali inutili.

A volte ci accorgiamo che abbiamo una determinata emozione da elaborare, da lasciar sfogare o da farle posto nella nostra interiorità.

A volte ci accorgiamo che abbiamo semplicemente bisogno di ritrovare il filo dei propri pensieri perduto nel groviglio della fretta, nell’automatismo comportamentale e dei doveri quotidiani.

A volte ci accorgiamo di avere bisogno di fare dei cambiamenti davvero grandi, e di dedicare del tempo alla riflessione sulla loro attuazione.

A volte abbiamo un problema specifico, più o meno grave, che necessita dell’attenzione particolare per poter essere affrontato o del cambiamento della prospettiva per poter essere risolto.

A volte serve proprio il momento di staccare la spina per rendersi conto di avere un problema che non avevamo neanche notato.

A volte staccare la spina aiuta a concludere un lungo processo (più o meno consapevole) che porta a una rivoluzione più o meno radicale, un cambiamento nella visione del mondo; l’espressione “cambiamento di paradigma” preso dal contesto scientifico rende l’idea di questi momenti di cambiamento di certi schemi di pensiero o delle convinzioni personali, che rimpiazza il modo precedente di pensare o organizzare con una nuova maniera del tutto differente.

A volte staccare la spina aiuta a raccogliere le forze per affrontare una sfida più o meno grande che ci aspetta.

A volte staccare la spina è l’occasione per cominciare a lavorare sull’empowerment personale, anche attraverso una semplice lettura di un libro sulla crescita personale, la visione di qualche video istruttivo o la decisione di iscriversi dopo le vacanze a qualche corso per lavorare sul proprio miglioramento.

E tu, stacchi ogni tanto la spina? Condividi le tue esperienze e opinioni nei commenti!