Cerchiamo di essere chiari: riconquistare la tua ex è difficile, se non sai cosa fare.
L’aspetto incredibile, è che molte persone realmente pensano di sapere come riconquistare la sua ex, ma se parliamo di ex, un motivo ci sarà, ed ecco quindi che ritornano a commettere gli stessi errori che hanno portato la relazione alla deriva.
Se vuoi sapere come riconquistare il tuo o la tua ex, è necessario che tu apprenda le strategie che funzionano.
Puoi sentirti arrabbiato perché è finito l’amore, perché hai interrotto la convivenza, perché forse ci sono anche dei figli. E’ probabile che la rottura, abbia già avuto inizio prima di arrivare alla separazione, ma tu probabilmente, non hai “colto”, quei segnali di allontanamento che si erano presentati…
Continuare a mostrare rabbia, provare malessere, non ti aiuterà a raggiungere il tuo obiettivo. Peggio ancora, continuare ad avere pensieri negativi e rancorosi, potrebbero spazzare via tutte le sue possibilità di successo.
Einstein diceva. “Se vuoi risultati diversi devi fare le stesse cose in modalità diverse o fare cose completamente diverse”.
Ora è necessario imparare il come riconquistare la tua ex, iniziando oggi, subito:
1. La prima cosa che devi fare, è quello di decidere se vuoi veramente riconquistare la tua ex.
Questo è un punto di massima decisione, perché se si inizia a implementare una strategia per riconquistare la tua ex, devi fare cose che prima di ora non hai fatto, non ti basterà affermare che sei cambiato, ma dovrai far parlare di te con il tuo comportamento. In caso contrario finirai, probabilmente, per rompere di nuovo e tutto il tuo impegno non sarà servito a nulla.
2. Rifletti sui motivi della separazione.
Inizia a “metterti”, come afferma la PNL in “terza persona”, cioè distaccati il più possibile dalle tue ragioni, dalle tue esperienze, dalla tue credenze. Osserva il tuo comportamento passato in modo distaccato e poniti delle domande.
E’ stata una separazione per futili motivi o per motivi gravi?
Questo potrebbe fare una grande differenza per il tuo obiettivo, perché se effettivamente siete incompatibili, forse è meglio che tu possa riprendere la tua vita di single, per iniziare a capire come poter conquistare finalmente la tua ragazza ideale.
Come si può capire se la tua ex è incompatibile?
Semplicemente puoi fare una tua scala di valori ordinandoli da uno a dieci e poi confrontandoli con i valori che sarebbero importanti per la tua partner. Se hai al primo posto come valore “l’intraprendenza” e sai invece che alla tua ex partner non interessa questo valore, prima o poi sarete in conflitto per questo aspetto (ad esempio cambiare lavoro, acquistare una seconda casa, fare degli investimenti).
Dopo aver fatto questo esercizio, vuoi davvero questa persona nella tua vita?
Se hai rotto per un tuo comportamento, e hai fatto un errore, sei pronto a chiedere scusa ed impegnarti per essere un buon compagno?
In caso contrario, cercare di conquistare la tua ex non sarà una saggia decisione. A volte preferiamo ostinarci, in qualcosa che sappiamo che ci procura dolore, (continuare ad avere una relazione malsana con la partner) essendo questa la strada conosciuta e più semplice, in quanto abbiamo soltanto paura del cambiamento, paura di restare da soli, paura di non avere nessuno davanti a noi a tavola o a letto!
Se ancora credi che riconquistare la tua ex sia la cosa migliorare da fare, allora passa al punto successivo, in caso contario l’articolo per te finisce qui ed in bocca al lupo per la tua vita!
3. Per riconquistare la tua ex partner, è necessario dimenticare i propri ostacoli ed imparare nuovi metodi per cambiare, studiare ciò che le persone utilizzano per essere coppie felici.
Non è corretto né funzionale chiamare e dirle che ti senti solo. E non credere neanche di farla ingelosire perché stai uscendo con un sacco di altre persone, potrà funzionare forse a breve, sull’istinto, ma alla lunga non avrai risolto i veri problemi che vi hanno portato alla separazione.
Occorre iniziare a lavorare su te stesso. Ti occorre un modo nuovo e radicale per riconquistare la tua ex, il modo migliore è quello di impiegare il tempo a fare queste due attività:
Fase 1: Fiducia in te stesso!
Soltanto se riesci a ricollegarti a te stesso per primo, potrai poi, riprendere la relazione con la tua ex. Hai sino ad ora, avuto un rapporto di dipendenza affettiva nei confronti della tua ex? Se così, inizia a trovare la tua soluzione e leggiti questo post: Liberarsi dalla dipendenza emotiva del partner.
Le separazioni sono devastanti e possono rovinare la tua autostima. Questo può significare che probabilmente dovrai lavorare sulle tue abilità (fai subito un elenco scritto con i tuoi pregi e le tue aree di miglioramento o difetti, e verifica se sono di più i pregi o difetti), potrai, se vorrai rivolgerti ad un Mental Coach per ritrovare stimoli e vivere la vita con determinazione ed obiettivi, fare anche Corsi di Formazione e spingerti verso nuove conoscenze e hobby. Questo deve avvenire attraverso persone nuove (non al fine di rendere la tua ex gelosa), ma per focalizzarti sul fatto di trovare la stima di te stesso.
Uscire con gli amici, rinnovare, modificare alcuni schemi comportamentali. Occorre imparare le strategie che funzionano e sono efficaci. Come? Sperimentando!
Rivedere anche il proprio stile di vestirsi è un ottimo modo per rinnovarsi, ed apparire, al mondo esterno con una “veste differente”, che può sorprendere l’altro sesso.
Cerca di “studiare l’arte della seduzione” che in ogni caso ti servirà per migliorarti e conoscere “quali corde” toccare per suscitare la persuasione e l’attrazione. Tutta questa fase implica del tempo, in quanto nessun successo vero e duraturo, lo si ottiene senza allenamento e determinazione!
Fase 2: Il Piano strategico
La seconda cosa è quella di creare un piano strategico…
Fortunatamente per te, ci sono molte persone che si sono trovate nella tua condizione, e che sono disposti a condividere idee ed informazioni sulle strategie per riconquistare la tua ex… In PNL (Programmazione Neuro Linguistica), una tecnica che ripercorrere gli aspetti comuni di successo di altre persone, si chiama “modellamento” e rappresenta, un aspetto importante per comprendere quali siano i passaggi, già percorsi dalle persone, che hanno già ottenuto ciò che tu adesso desideri. Utilizza anche Google per studiare queste storie: economico e veloce.
Se la tua relazione inizialmente è stato bella, poi si è trasformata in un incubo, è possibile che tu abbia ancora dei bei ricordi dei tempi passati che avete condiviso, però, renditi conto che non ci saranno formule magiche semplici per fartela riavere, del tipo: “Abbiamo costruito così tanto insieme” oppure “Eppure eravamo felici”, che possono avere un grande impatto sulla tua ex.
È necessario dimostrare che sei ancora la miglior scelta per lei, rispetto ad altri pretendenti, con i quali probabilmente dovrai far fronte, anche, accettando che la ex faccia altre esperienze a 360°.
Non circondarti di persone che possano demotivarti nel raggiungere il tuo obiettivo, ma circondati di persone incoraggianti e motivanti.
In questo momento sei fragile, pertanto, lo sconforto è dietro l’angolo, è facile pensare che non puoi vincere. Ma si può vincere!
Il dolore di una rottura è feroce, ma la gioia di ottenere la tua ex sarà fantastica.
Con questo in mente, mettiti alla ricerca di una guida per imparare a raggiungere questo obiettivo.
È necessario affermare a te stesso “ci troveremo di nuovo insieme, e per sempre questa volta! “.
Recuperare la tua ex non è un problema insormontabile. Devi essere sicuro di volerla e diventare nuovamente un seduttore. La tua ex ha bisogno di una vera e matura prova d’amore, la sicurezza che tu abbia veramente prodotto un cambiamento completo e non possa ritornare ai vecchi schemi comportamentali.
L’intero processo di riavere la tua ex, occuperà del tempo – forse un mese o un semestre, forse di più.
Preparati a sviluppare un lavoro su di te e sulla pazienza! E tu, vuoi dirmi nei commenti come stai pensando di agire?
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Buonasera,
sono un uomo di 31 anni e circa un anno fa’ ho iniziato una relazione a distanza con l’attuale ex di 27 anni (al tempo 26). Io abitavo a Milano, lei in Sardegna. Dopo circa 5 mesi di storia a “fuochi di artificio”, decido, grazie a un occasione di lavoro, di trasferirmi nell’isola. Rimaniamo sempre distanti, perché lei è al nord dell’isola e io al sud. In ogni caso, dopo il mio trasferimento la storia inizia a cambiare. Il cambiamento, nonostante io sia mezzo Sardo e con parenti in loco, mi “prova” molto. Lo stress si accumula a livelli molto alti e le difficoltà aumentano. In tutto questo, vivo in un momento anche particolare della mia vita, in quanto il “cambiamento” era già presente in me prima di andare via da Milano e cercavo di trovare al più presto una serenità che attendevo da circa 2 anni.
Tutta lo stress e la frustrazione, purtroppo e inconsapevolmente, vengono riversati su di lei, la quale, a sua modo, tenta di aiutarmi e infondermi positività ma senza riuscirci. Questo avviene soprattutto perchè mi sentivo che potevo far affidamento solo su di me, in quanto lei ancora “piccola” e non abbastanza esperta da aiutarmi. In poche parole, mi ero messo su un “piedistallo”. In più, non “apprezzo” tutto quello che fa’ per me (nel senso di starmi vicino) e non valorizzo come dovrei la nostra “storia”. Alla fine, dopo varie discussioni, a settembre 2016 pongo fine alla storia. E anche in “malo modo”. Purtroppo, dopo aver accumulato troppo, perdo le redine della relazione.
Da fine settembre ai primi di dicembre entro in una fase nuova. Inizio a pensare a me stesso, alla mia ambientazione in Sardegna, al lavoro, agli amici e a trovare la serenità e l’equilibrio che mi mancava da tanto. A dicembre riesco nel mio intento dato che inizio a sentirmi veramente bene. E soprattutto “cambiato”. Mi sento di volermi più bene e di volerne di più alle persone. Questo “cambiamento” però comporta diverse consapevolezze. La prima è quella di aver chiuso con il mio passato (vecchie relazioni e posto in cui vivevo), la seconda di essermi ritrovato e la terza di essere veramente pronto a relazionarmi con qualcuno. In questo quadro, nonostante le occasioni frequentare altre persone non mi siano mancate, riemerge “piano piano” lei.
La sua mancanza inizia a farsi sempre più forte e la consapevolezza che solo adesso sarei stato in grado di apprezzarla veramente inizia a “divorarmi”.
Al momento che inizio a essere certo del mio stato d’animo, poco prima di Natale mi rifaccio vivo. Lei in questo periodo, senza mai sentirmi, ha fatto un’esperienza di circa 2 mesi e mezzo a Dublino (studio e famiglia).
Il mio ritorno non è dei migliori, anzi. Inizio con messaggi, poi mail e poi una telefonata. Le risposte vanno di male in peggio. Il rancore è alto e la rabbia pure. Ho un muro davanti a me. Mi accorgo di averla fatta soffrire parecchio e di averla allontanata “quasi definitivamente”. Dico quasi in quanto tra tutte le cose che sono state dette, comunque anche lei mi ha fatto domande per vedere cosa avevo combinato e mi ha chiesto più di una volta se l’amavo. Il tutto ha una durata di circa 7 giorni, dove poi ci incontriamo e, purtroppo, davanti a tutta la sua rabbia e rancore io crollo e mi vede in condizioni “pessime”. Dice che l’ho persa che lei è andata avanti cancellandomi e che non mi rendo conto di quello che ho fatto. Io, impreparato, cado nelle banalità. Dico anche la verità “dicendo che non ero pronto” ma che non lo sapevo e che mi dispiaceva per quello che avevo fatto. Dopo questo incontro sussegue un mio gesto “molto azzardato” di un regalo e un ultimo confronto telefonico dove lei è parecchio arrabbiata con me per il gesto fatto. Dice che gli stavo rompendo gli equilibri che si era creata ecc. In tutto ciò menziona diverse cattiverie dove secondo me c’è un fondo di verità (che è stata con qualcuno a Dublino, che le è cmq piaciuto ecc). Ovviamente lo so che l’ha fatto per allontanarmi e ferirmi, ma penso sia successo veramente.
In ogni caso, dopo due giorni, ci risentiamo per messaggi. Mi sente parecchio giù. Le dispiace sentirmi così. Nonostante tutto si pone in un modo più cauto e con lieve sofferenza mi dice che “mi vuole bene ma è meglio per entrambi non sentirci più”. Dal 27 dicembre al 10 gennaio (eccetto il messaggio di auguri del 1° gennaio a cui cmq ha risposto) non mi sono fatto sentire. Quasi 2 settimane di silenzio. Ho deciso così per far placare gli animi e ritrovare la mia “lucidità” persa e anche “autostima”.
Il messaggio che le ho mandato 2 giorni fa’ è stato cortese e le scrivevo per sapere “come stava” e come procedeva la riambientazione a casa sua. Lei mi ha risposto molto serenamente e cauta dicendo tutto bene e si è interessata anche se io stavo bene. Insomma, se la conosco un po’, direi che ha apprezzato. La sera le ho mandato una buona notte particolare tipo “aforisma” e al mattino mi ha risposto dicendo “se ero diventato un poeta?!!”. Ovviamente, non ha recepito il mio messaggio ed è stata sarcastica della serie “ti deve bastare il messaggio che ti ho mandato oggi”.
Ad oggi sono circa 2 giorni che non mi faccio sentire. A parer mio, creare un nuovo distacco temporale sarebbe un azzardo. La fiducia in me ormai l’ho recuperata e sono consapevole di tutta la situazione e del male che le ho fatto. Ma non posso tornare indietro per rimediare. Ho ripensato a noi e alle cose che non andavano, ma il problema ero più io che lei. Ad oggi sento che la sua “diversità” è proprio quello che mi renderebbe completo e che a mia volta la potrei rendere felice (non ho più intenzione di farla soffrire). La mia serenità interiore la sto trovando di mio.
Sono sempre stato sicuro di me nella vita, ed è uno degli aspetti che le sono piaciuti di me. Mi considerava un “uomo”. Dopo il mio comportamento sconsiderato, ovviamente, si è ricreduta. Io sento che non è tutto perduto e che la posso riconquistare con pazienza, dimostrazione di cambiamento e piccoli gesti che dimostrerebbero che non sono la persona che l’ha ferita così gravemente.
Avreste nel caso, una strategia da consigliarmi? Tempi con cui agire? La “seduione” è cmq un punto su cui focalizzarsi anche in questo caso?
Grazie mille
Caro Andrea,
La strategia più funzionale a riconquistare la tua EX deve basarsi sul tuo comportamento. Non bastano le parole ma servono fatti e tempo. Lavora sugli aspetti di seduzione che a lei possono interessare e rappresentano per lei la differenza tra un uomo attraente ed uno no.
Facci sapere!
Pierluigi D’Alessio
Ciao Pierluigi,
mi trovi pienamente d’accordo con il tuo commento e ti ringrazio.
Attualmente, come accennavo, vorrei far passare sufficientemente tempo al fine che si crei una situazione di “reset” (vista la situazione, pensavo almeno 1 mese dall’ultimo contatto) e che nel momento in cui sarò pronto a ritornare, lei possa percepire ogni mio gesto. I fatti e i comportamenti sono essenziali.
Ho esaminato i punti di forza che avevano fatto leva inizialmente su di lei e quelli che poi sono venuti a meno e, quindi, per i quali non pensa io possa essere la persona per lei.
Lavorerò su di essi per essere ancora meglio dell’uomo che inizialmente l’ha sedotta.
Grazie
Grazie a te Andrea, facci sapere poi come sta andando la riconquista ok?
Un abbraccio!
Pierluigi D’Alessio
Buongiorno Pierluigi,
so che è passata solo una settimana dall’ultimo commento, ma volevo condividere cose che nei mie commenti precedenti non avevo scritto ed eventuali aggiornamenti.
Per quanto concerne il mio percorso personale è in atto un “cambiamento” molto profondo. Questo trasferimento, combinato con questi ultimi avvenimenti, ha smosso qualcosa di forte dentro di me. Ogni giorno faccio passi in avanti e molto lontani da quello che ero. Sto cambiando diverse cose, dal modo di vestire a quello di pormi e comportarmi (vedo tutto con meno sfumature). Tutto ciò mi da grandi consapevolezze e maggiore sicurezza in quello che potrei essere e che non mi sono mai accorto che lo potevo da tempo.
In parallelo a questo sento però che mi sto allontanando anche da lei. Questo mio percorso sembra essere solo agli inizi e lungo e nel caso anche mi sentissi pronto a risentirla, non so quanto sarebbe “funzionale” e “positivo” farlo. Ultimo punto, è il fatto che penso che anche lei si stia allontanando da me. Ormai sono 2 settimane dall’ultimo contatto e mi sembra di capire (non ne ho la certezza) che ci sia un corteggiatore/frequentatore con serie intenzioni.
Ora, il mio istinto mi dice di non fare ancora nulla, perchè penso che sia io che lei siamo nel pieno di un nuovo inizio, ma questo protrebbe essere un rischio. Far passare troppo tempo non so a quali risvolti possa portare. Sento che sta voltando completamente pagina.
Consigli?
Andrea
Ciao Andrea,
Spesso quando si inizia un cambiamento, ci si rende conte che tale cambiamento ha prodotto anche dei processi mentali differenti pertanto è natuarale potersi render conto ad un certo punto che la persona che tanto avresti voluto prima, adesso non ti interessa più.
La domanda è: Cosa vuoi veramente da te stesso? Pensi che stare assieme alla tua ex sia la vera espressione d’amore per voi?
A presto!
Pierluigi D’Alessio
Pierluigi,
mi sono già posto queste domande. Il problema è che sia io che lei, anche se probabilmente più io, stiamo attraversando un cambiamento.
Da me stesso voglio “saper gestire” in modo “positivo” la mia vita, prendendo decisioni senza “riflettere” troppo come ho sempre fatto e mantenere la “lucidità” di visione che oggi sto avendo. In sostanza, essere più “uomo” di quanto non lo sono mai stato. Questo mi porterebbe sicuramente a un grado di “serenità” interiore non indifferente.
Per quanto riguarda lei, il mio pensiero verte su 2 fronti. Il primo è dato dal fatto che sicuramente la mia vita potrà essere “felice” e “realizzata” anche senza di lei (anche se la cosa non ti nascondo “fa’ paura”). Dall’altro sento che questo mio percorso è in qualche modo collegato a lei e che tutto quello che non siamo riusciti a vivere prima “in quanto ad amore” è legato molto a quello che sto percorrendo e diventando. In sostanza, sento che il mio cambiamento porterebbe una consapevolezza tale che il grado di coinvolgimento ed empatia di entrambi sarebbe ai massimi livelli di espressione.
Il problema è che non riesco a visualizzare il tutto. Come ti dicevo, ognuno di noi sta percorrendo una strada e siamo nel pieno.
Spero di aver trasmesso ciò che sento e la situazione che vivo.
Grazie
Caro Andrea,
Se vuoi veramente definire la situazione hai soltanto 2 strade: agire o lasciarla andare. Se agisci adesso cosa otterrai? Se la lasci andare adesso cosa otterai?
Ti abbraccio!
Pierluigi D’Alessio
Se agisco ora è un “rischio” perché il mio grado di consapevolezza non è massimo e la sicurezza che trasmetterei sarebbe un misto tra “recitazione” e “me stesso”. In questo caso lo scenario sarebbe che potrei avere “qualche possibilità” oppure di “perdere” definitivamente il tutto.
Se non agisco, la “perderei” comunque.
In ogni caso, se decido di farmi risentire la cosa deve essere ben gestita. Conta che tra di noi ci sono tanti chilometri, e il primo approccio potrebbe essere una telefonata.
Grazie ancora.
Caro Pierluigi,
ti scrivo in quanto ho degli aggiornamenti importanti da riferirti.
Finalmente, ieri, ho deciso di prendere in mano la mia vita e di decidere, quindi, che fare. L’ho chiamata. Ero ormai certo che sentivo fosse il momento giusto ed io mi sentivo pronto.
Carissimo, non poteva andare meglio. Ci ha messo un po’ a rispondermi. Il telefono ha squillato molto (a parer mio è un buon segno. Si vede che l’ho colta di sorpresa e si sarà emozionata). L’inizio della telefonata è stata sia da parte mia che sua un po’ titubante. Una questione di un minuto al massimo. Poi, ho preso in mano la situazione. Insomma, ho creato e si è creata un atmosfera molto rilassata. Lei mi ha raccontato molte cose che sta facendo e nel racconto addirittura si è messa a ridere con piacere. Poi mi ha chiesto della mia vita e le ho raccontato un po’. Ha provato a lanciarmi una frecciata, la quale avrebbe potuto portare la telefonata verso un’altra direzione, ma io sono riuscito a gestire bene la cosa e così non ha insistito. A un certo punto, molto sorpresa dalla mia condizione, ha iniziato a dirmi: “ma che bella voce che hai, molto squillante.. ti sento proprio bene”. Quasi incredula che potesse essere così. Te lo dico perchè conosco il tono con cui l’ha detto. A conferma di ciò ha detto una cosa a cui non riesco a dare bene un significato, anche se ho un mio parere a riguardo. Insomma, a un certo punto mi ha detto: “cmq mi parli in modo un po’ strano, quasi come se fossimo amici, ma noi non siamo amici.. cioè.. non lo siamo”. Ora, non so se il commento precedente e questo siano connessi. Ma anche qui ho sentito una vena di disagio da parte sua. Quasi come se non si aspettasse questa naturalezza/sicurezza da me.
In ogni caso, poi, la telefonata è finita con un mio “in bocca al lupo” per le sue cose (lavoro e studi) e che ci saremmo sentiti. Anche qui, l’ho sentita palesemente rimanere spiazzata. Sperava in un’altra chiusura di chiamata secondo me. Infatti, ho sentito che si è trattenuta dal dire qualcosa.
Che ne pensi? A fine chiamata cmq ero felicissimo. Penso di aver riacceso qualcosa. Adesso vorrei aspettare qualche giorno prima di risentirla (settimana prossima magari) e approfittare per cercare di invitarla per un caffè.
Ciao Andrea,
Benissimo allora! Sicuramente da come hai raccontato la telefonata si aspettava un’evoluzione… Ora contattala e procedi con la proposta di vederla e vediamo cosa succede…Se ti dovesse dire di si allora poi ti giochi tutto all’appuntamento!
Facci sapere!
Pierluigi D’Alessio
Buongiorno Pierluigi,
eccomi qui. Scrivo senza nessun aggiornamento in particolare.
Ieri sera, convinto di fare la cosa giusta, ho provato a chiamarla per sentirci e cercare di fissare un appuntamento per questo fine settimana (forse un po’ troppo in anticipo, considerando che era martedì). Comunque. Non ha risposto e neanche richiamato. Io, non ho fatto più nulla dopo questo tentativo.
Riprendendo il discorso ultima telefonata, nei giorni successivi, sin dal giorno dopo, ho riflettuto bene sulla conversazione e sulle sensazioni che avevo percepito da lei. Quasi mi sembrava di averla non solo “sorpresa” del mio stato di “sicurezza”, ma quasi di averla fatta sentire di nuovo “vulnerabile”. Cosa che io non ho voluto fare di proposito. Un po’ di desiderio volevo crearlo, ma volevo anche farla sentire che ero tranquillo per trasmetterle sicurezza.
In ogni caso, i miei dubbi hanno poi trovato conferma, in quanto la sua reazione nei giorni seguenti sui social (per quanto riferito) è stata di una persona che dal giorno dopo la telefonata ha reagito in modo “repentino” a uno stato di probabile fragilità che non vuole più vivere.
Sento che nonostante la prima chiamata sia andata bene, che i tempi non siano ancora maturi e che lei sia combattuta tra ricominciare una vita e il desiderio nascosto di non volermi mettere via. In queste circostanze il mio grado di consapevolezza per tutto quel che ho fatto ed è successo aumenta e mi rendo conto di quanto ho ferito questa persona. Il tempo in questo momento è l’unico nostro amico (ovviamente nei limiti). Il mio compito, adesso che ho ritrovato fiducia in me, è quello di riflettere su come poterle fare del bene e darle sicurezze future. In ogni caso, la prossima volta che deciderò di sentirla, sarà per vederla direttamente.
Caro Andrea,
A questo punto agisci e vedi quale riscontro ottieni!
A presto!
Pierluigi D’Alessio
Ciao Pierluigi,
ti rispondo qui all’ultimo commento in quanto non riesco a fare diversamente.
Tu mi dici “A questo punto agisci e vedi quale riscontro ottieni”. Cerco di interpretare sempre al meglio i tuoi consigli, ma in questo caso cosa intendi? Non sei d’accordo con me nel lasciar calmare un po’ le acque prima di agire per vederla? Non pensi che potrei essere troppo pressante se agissi in questo momento visto il suo stato?
Fammi sapere. Grazie ancora.
Ciao Andrea,
Se una ragazza che mi conosce e non mi contatta dopo averla chiamata probabilmente non sucito in lei emozioni positive. Ma siccome il probabilmente fa la differenza, io proverei a chiamarla solo per fare in modo di uscire con lei. Se in questo momento il suo “stato d’animo” non è dei migliori e non associa nella mia presenza una condizione di benessere allora vuol dire che non potrebbe stare assieme a me!
Un mio mentore, Italo Cillo diceva sempre “la verità è sempre liberatoria!”.
Un abbraccio
Pierluigi D’Alessio
Ciao Pierluigi,
di seguito sono a scrivere, anche per una questione di coerenza verso un percorso che avevamo iniziato insieme, in relazione a quelli che sono gli ultimi aggiornamenti della mia storia.
Seguendo il tuo ultimo commento e consiglio del 3 febbraio, in cui dicevi che per togliere ogni dubbio era meglio “agire”. Alla fine, come la penultima volta avevo fatto, “ho agito”.
Il 13 febbraio, a fine giornata lavorativa, giusto per non essere scontato ad agire a S. Valentino, ho deciso di farmi il mio bel viaggetto dal sud al nord Sardegna per invitarla a uscire.
Deciso e convinto, mi presento sotto casa sua (nel mentre del viaggio ho mandato un messaggio per “suscitare un po’ di curiosità”). Arrivato, non suono, decido di chiamarla al telefono. Questa volta mi “risponde”.
Purtroppo, già dai primi toni si intuisce che la cosa non prenderà una buona piega. Purtroppo, la trovo anche “influenzata”. Ma questo è il meno. Insomma, senza farla troppo lunga, mi trascina dentro una telefonata di quasi 1 ora, dove lei è in camera sua e io sotto casa sua, a parlare di cose già dette ma che voleva ancora a dirmi: sfogandosi come se ne avesse ancora bisogno.
Dal canto mio, ero abbastanza lucido e non ho mai fatto quello che rincorre e perde la calma. Ho cercato di parlare sempre da persona “tranquilla” e “matura”. Lei, dal canto suo, si innervosiva sempre più ed esisteva solo lei e la sua “rabbia” e il suo “volermela far pagare”. A metà della chiamata è stato anche confermato quello che avevamo già intuito. Ossia, che la condizione che stava vivendo in quel momento era stata “riattivata” dall’ultima telefonata che avevamo avuto, dove, secondo lei, avevo interrotto la conversazione in un modo che le aveva fatto ricordare tutti le maniere che quando stavamo insieme l’avevano fatta star male. Insomma, si era sentita di nuovo “vulnerabile” e non lo voleva più essere. Non mi voleva più permettere di poterle far provare certi tipi di sensazione.
A fine di questa chiamata mi sono reso conto di diverse cose: il fatto che lei stia facendo un percorso di auto-convincimento per “cancellarmi” e non soffrire più, il fatto che lei “mi ami” ancora ma che non vuole “ammetterlo” a se stessa e comunque “provarlo” più e, infine, il fatto che tutto questo è scaturito da una persona che le ha fatto “male” e che è stata la “prima” nella sua vita a comportarsi così.
Insomma, per tutto quello che prova, non è in grado di dare una “seconda possibilità”. Secondo la sua filosofia e per sua “tutela personale”, gli sbagli si “pagano” e lei “deve andare avanti”. Come anche io.
La sera stessa, le ho detto che me ne sarei tornato a casa e che mi dispiaceva che invece che essersi incontrati si era discusso al telefono.
Il giorno dopo, verso sera, mi accorgo di essere stato “bloccato” su whatsup. Questo, mi ha fatto rimanere abbastanza male. Ma ha dire il vero, più deluso. Perché non era il modo, a parer mio, di continuare a gestire la cosa. Soprattutto dopo il gesto che avevo fatto.
Ultima “ciliegina” sulla torta è stato il fatto che non mi ha neanche contattato con un semplice messaggio per ringraziarmi di un libro che ha ricevuto nei giorni successivi e che avevo spedito prima di andare a trovarla.
Insomma, ormai è passata più di una settimana e io ho deciso di “volermi un po’ di bene” e guardare avanti.
Sicuramente, aver agito, è stata una liberazione. Ma da come sta finendo, posso dire che veramente non ho “mai conosciuto” bene questa persona. O meglio, sicuramente questo suo lato.
Mi sembrava giusto, come ho scritto inizialmente, di portare a conclusione questa storia attraverso questo aggiornamento.
Questi 2 mesi sono stati “intensi”, “difficili” e, forse, i più “sfidanti” della mia vita, ma sono stati comunque una “vittoria”. Sono cresciuto molto e sto continuando a farlo.
Vorrei ringraziarti molto caro Pierluigi. Il tuo sostegno è stato fondamentale. Le tue mail continuo a riceverle e a leggerle. Il mio percorso continuerà e spero che un giorno non troppo lontano potremmo incontrarci di persona e parlare “veramente”.
Un abbraccio grande
Andrea
Andrea
Ciao Andrea,
Quando in qualche modo si agisce, come hai fatto tu, non si resta più nel limbo e tutto acquisisce in ogni caso una chiarezza straordinaria! Può darsi che come hai detto tu la tua ex ragazza non la conosessi davvero oppure che lei semplicemente dentro di sé ha fatto delle scelte in cui crede ed ora vuole perseguire, chissà.
Ora il tuo approccio deve essere quello del guerriero, lottare per il tuo miglioramento e per il fatto che in qualche modo questa esperienza ti possa soltanto arricchire.
Aggiornaci sempre, anche commentando altri post attinenti che trovi sul blog di Crescita-Personale.org.
Un abbraccio!
Pierluigi D’Alessio