Ammetto che questa volta, andando a cercare l’etimologia della parola, sono rimasta molto sorpresa di come l’etimo rifletta il significato profondo della parola: il verbo meditare proviene dal latino meditari, mederi con il significato di “curare”, raccostato anche al significato di “curarsi di qualche cosa”, ed è quest’ultima accezione che ha preso il sopravvento con il significato di fermare a lungo e con intensa concentrazione spirituale la mente, concentrare il pensiero.
Ma è il “curare” l’essenza della meditazione. Ed è proprio una vera cura per la mente!
La gran parte dello stress e della tensione che normalmente sperimentiamo viene dalla nostra mente, e ci rende infelici, impazienti e frustrati, influenzando anche la nostra salute.
Di solito troviamo difficile controllare la nostra mente, che sembra come un palloncino nel vento sbattuto qua e là dalle circostanze esterne. Se le cose vanno bene (generalmente se otteniamo quello che vogliamo), la nostra mente è felice, ma se vanno male (se non otteniamo quello che vogliamo, o se perdiamo qualcosa che ci piace), diventa immediatamente infelice, diventiamo scoraggiati o irritati.
Queste oscillazioni d’umore sorgono perché siamo troppo strettamente coinvolti nella situazione esterna.
Con la meditazione creiamo uno spazio interiore e la chiarezza che ci permette di controllare la nostra mente a prescindere dalle circostanze esterne.
Lo scopo della meditazione è quello di rendere la nostra mente calma e pacifica.
Se la nostra mente è pacifica, saremo liberi da preoccupazioni e disagio mentale, e quindi sperimentiamo la felicità; ma se la nostra mente non è pacifica, troviamo molto difficile essere felici, anche se stiamo vivendo nelle migliori condizioni.
Una mente equilibrata è felice per tutto il tempo, piuttosto che una mente squilibrata che oscilla tra gli estremi di eccitazione e di sconforto. Se ci alleniamo alla meditazione, la nostra mente diventerà gradualmente sempre più pacifica, per arrivare ad essere in grado di rimanere felice tutto il tempo, anche nelle circostanze più difficili.
Molte volte il nostro commento è : “Non ho tempo per meditare”, ma quella è una idea creata dalla mente stessa che vorrebbe continuare a “girare”; in realtà la meditazione ci dà più tempo per fare le cose perché la mente diventa più calma e più focalizzata.
Una semplice meditazione di respirazione diaframmatica di dieci o quindici minuti può aiutare a superare lo stress e trovare un po’ di pace interiore ed equilibrio. Possiamo usare la meditazione di respirazione da sola o come una pratica preliminare per ridurre le distrazioni prima di impegnarci in una meditazione su qualcosa di specifico.
Possiamo sederci con gli occhi parzialmente chiusi in qualsiasi posizione che troviamo comoda (su una sedia o in tradizionale postura a gambe incrociate, l’importante è mantenere la schiena dritta), o anche sdraiarci. La cosa più importante è mantenere la schiena dritta per evitare che la nostra mente diventi lenta o assonnata.
Rivolgiamo la nostra attenzione al respiro. Respiriamo naturalmente, preferibilmente attraverso le narici, senza tentare di controllare il respiro, e cerchiamo di diventare consapevoli della sensazione del respiro che entra ed esce dalle narici. Questa sensazione è il nostro oggetto di meditazione. Dovremmo cercare di concentrarci su di essa escludendo ogni altra cosa.
In un primo momento, la nostra mente sarà molto occupata, il che ci potrebbe far pensare che è la meditazione che la sta facendo diventare tale; ma in realtà stiamo solo diventando più consapevoli di come è in realtà occupata la nostra mente. Appare di solito una grande tentazione di seguire i diversi pensieri che si presentano, alla quale dovremmo resistere rimanendo concentrati soltanto sulla sensazione del respiro. Quando ci accorgiamo che la nostra mente vaga e sta seguendo i nostri pensieri, dobbiamo immediatamente tornare al respiro e ripetere questo tante volte quanto necessario fino a quando la mente si deposita sul respiro. Tutto qua.
Semplice, però per una mente molto difficile. Ma di straordinaria efficacia.
Se pratichiamo con costanza, a poco a poco i nostri pensieri distraenti si abbassano e si sperimenta un senso di pace interiore e relax. La nostra mente si sente lucida e spaziosa e ci sentiamo riposati. La nostra efficacia e l’efficienza ci guadagnano enormemente. Situazioni difficili diventano più facili da affrontare, ci si sente ben disposti verso gli altri, e quindi le relazioni migliorano gradualmente.
Come sempre, vi invito a lasciar perdere il perfezionismo: se non riuscite a farlo per 10-15 minuti al giorno, fatelo per qualche minuto; se non riuscite a farlo in un posto tranquillo, fatelo estraniandovi in mezzo all’ambiente caotico in cui vi trovate. Meglio poco che niente! Farà i suoi effetti.
Lo scopo delle meditazioni di trasformazione che si trovano nella tradizione buddista è superare la mente negativa e coltivare pensieri costruttivi, far diventare la nostra mente da disturbata a pacifica, da infelice a felice. Si tratta di una profonda pratica spirituale di cui si può godere per tutto il giorno, non solo mentre si è seduti in meditazione.
Ci sono due tipi di meditazione: meditazione analitica e meditazione collocata; dove si contempla il significato di qualcosa che abbiamo sentito o letto per giungere ad una conclusione oppure ci si concentra in maniera univoca il più a lungo possibile su un oggetto per conoscerlo profondamente. Una buona notizia è che si può fare benissimo anche camminando, lavando i piatti, spazzando per terra o facendo qualche altro tipo di movimento fisico. Anche il ballo è una forma di meditazione…e che forma!
E tu? Quale forma di meditazione stai praticando o scegli di praticare? Aspetto i tuoi commenti!